Fairy Glaze
Nella serie “Fairy Glaze” Carla Iacono utilizza il linguaggio universale e ambiguo delle fiabe per indagare, come tema privilegiato, il delicato passaggio dall’adolescenza alla maturità, straordinario momento della vita in cui si colloca lo sforzo per raggiungere la propria identità e del quale si vuole sottolineare l’unicità. Da sempre infatti le fiabe ci svelano le paure e le speranze dell’uomo, sono storie preziose che ci raccontano le angosce e le fatiche del crescere.
Il lavoro è ispirato al metodo psicoanalitico “delle favole” da completare creato da Louisa Dϋss, nato come metodo sperimentale per indagare la psiche infantile e adolescenziale e identificare le resistenze messe in atto da bambini e adolescenti nei confronti di temi conflittuali simbolizzati dalle favole.Nel metodo della Dϋss gli adolescenti si raccontano attraverso l’invenzione di storie; analogamente le protagoniste di Fairy Glaze, interpretate da un unico soggetto, la figlia adolescente, ci svelano i loro turbamenti: gli abbandoni, le pose inquisitorie e gli sguardi diretti, a volte aggressivi, rivelano le loro tensioni e le loro resistenze, reclamando inequivocabilmente la giusta attenzione ai loro problemi.
L’elemento autobiografico enfatizza la rappresentazione e la rende simbolo concreto del delicato cammino che, tra dubbi e turbamenti, conduce ogni adolescente alla soglia della maturità.
In the “Fairy Glaze” project Carla Iacono uses the universal and ambiguous language of fairy tales to investigate, as a privileged theme, the delicate transition from adolescence to maturity, extraordinary and unique moment of life including the effort to achieve its own identity. Fairy tales indeed reveal human fears and hopes, they are precious stories telling us about anxieties and hardships of growth process.
Fairy Glaze is inspired by the “Fables method ” of the psychoanalyst Louisa Dϋss, born as experimental method to investigate psyche of children and adolescents and identify their resistances against the conflict themes which fables symbolize.
In the Dϋss method teenagers reveal their unconscious through the invention of stories; similarly the protagonists of Fairy Glaze, all interpreted by Iacono’s daughter, reveal their troubles: the abandonments, the inquisitorial poses and direct looks, sometimes aggressive, reveal their tensions and resistances, unequivocally claiming proper attention to their problems.
The autobiographical element emphasizes the representation and makes it a concrete symbol of the delicate path that, between doubts and anxieties, leads every adolescent to maturity.